Utile saperlo

Lean Web: l’efficienza dell’informazione

Written by Stefano Lissa

Vi racconto una storia. Tra una settimana vado in vacanza, in Italia, e l’ultima cosa che vorrei è avere un contatto stretto con un positivo che mi costringerebbe a casa in isolamento preventivo.

Purtroppo si deve anche lavorare: è quindi necessario prendere le dovute precauzioni e per agire nel modo giusto bisogna essere informati.

Questo è il sito del ministero della salute dal mio telefono dove sono andato a cercare qualche informazione.

Sito del Ministero della Salute da telefono

Le pagine “interne”, almeno quelle sul coronavirus, sono responsive (come le chiamiamo noi del web), ovvero si adattano al dispositivo e si rendono leggibili anche su piccoli schermi.

La prima pagina non è in ogni caso una gran bella presentazione.

Per accedere alla parte sul coronavirus, basta cliccare sul rettangolino in basso a sinistra o “beccare” in testata il banner a rotazione quando mostra la slide che ci interessa.

Arriviamo qui:

Quello che vedete, la parte delle domande e risposte, è in fondo alla pagina dopo: l’articolo in evidenza sul monitoraggio, le ultime news, i comunicati stampa, il bottone per scaricare il bollettino, il bottone per accedere alla dashboard, il banner sulle vaccinazioni. In che ordine di priorità dovrebbero essere mostrati i contenuti in questo periodo?

Le domande e risposte sono uno “slider” che bisogna scorrere: si può cercare quello sul tracciamento e quarantena, oppure prenderne uno a caso ed in fondo alla pagina c’è il menu con le varie sezioni (su PC sono sulla spalla destra della pagina e quindi più facilmente accessibili).

Mi spiegano che se ho avuto un contatto stretto devo fare la quarantena di 10 giorni (ma io so che con le varianti l’hanno estesa a 14 – o mi sbaglio?) e che un contatto stretto può essere l’aver passato del tempo in una sala riunioni con un positivo senza DPI idonei. E’ quello che serve a me.

Ma quali sono i DPI idonei? Perché se va bene la FFP2 ce l’ho, se serve qualcosa d’altro potrei non averlo. Ovviamente capisco che il DPI migliore sia non andare in quella sala, ma non sempre è possibile fare da remoto.

A questa domanda non ho trovato risposta (sì, immagino che cercando a fondo da qualche parte ci sia – ma non sono a caccia di tesori!).

Inoltre sono vaccinato, conta qualcosa? Per rispondere è necessario cambiare sito, andare su quello dell’ISS dove ci sono le domande e risposte e si trova che la vaccinazione non fa differenza per la quarantena da contatto stretto.

Se si cerca su Google si trovano decine di siti che danno le loro indicazioni. Alcuni basati su documenti del 2020. Certe volte si capita in quelli ufficiali, certe altre no.

Ovviamente il coronavirus è così permeante che tutti ne devono parlare: i ministeri della salute e dell’economia, le ASL regionali, i comuni, l’INAIL, l’INPS, l’Agenzia delle Entrate, testate giornalistiche e blog di moda e di equitazione.

Non è un male diffondere le informazioni, ma il problema è che spesso non sono organiche, corrette, aggiornate e complete.

Cosa comporta tutto questo? Telefonate ed email con le stesse domande ripetute milioni di volte e le conseguenti milioni di risposte. Quanto costa e quanto lento è un sistema di questo tipo?

Io l’ho imparato a mie spese gestendo un software libero molto utilizzato: se non metti la risposta dove sorge la domanda e la risolvi subito, prima o poi ti arriverà in via diretta. La pigrizia nel non agire prima, diventa un problema di qualità e di costi dopo.

E’ lean: ferma il processo per non fermare il processo (più o meno).

Come fare?

Ci sono decine di soluzioni, probabilmente, ma la cosa migliore è avere un punto unico dove ci siano il 90% delle risposte alle domande più comuni.

Non è una novità, i problemi del trattamento delle informazioni esistono da anni, può essere utile dare una letta al concetto di Single Source of Truth.

E se abbiamo un punto di riferimento di questo tipo (che deve essere tenuto aggiornato e massimamente accessibile), si deve cerare di evitare la proliferazione, almeno nei siti istituzionali e della PA, di altre informazioni duplicate e che diventeranno presto vecchie.

Anzi, proprio questi fonti dovranno “puntare” a quella ufficiale. Quest’ultima, poi, non deve contenere tutto lo scibile umano, ma potrà guidare il lettore verso i siti dove vengono trattati gli argomenti specifici.

Ad esempio, sarebbe inutile mettere le indicazioni destinate ai conduttori di una piscina perché non interessano alla maggior parte delle persone. E’ più utile mettere un bottone con scritto “hai una attività pubblica?” che porta a pagine specifiche (plurale visto i settori e le regole sono tanti).

Possiamo quindi scegliere di fare le cose bene e abbiamo esperienza in altri settori che ci può essere d’aiuto: la usiamo?

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Stefano Lissa

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