Utile saperlo

Transizione 5.0 e dimensionamento impianto fotovoltaico con preesistente

Nel caso ci sia un impianto fotovoltaico preesistente, quale è la potenza massima installabile e incentivabile con transizione 5.0?

Per calcolo si devono mettere assieme il comma 2 dell’articolo 7 del decreto Transizione 5.0 e la risposta 6.4 delle FAQ (entrambi del MIMIT).

Il decreto indica che va calcolato il fabbisogno energetico della struttura, aumentato del 5%, nell’anno precedente l’investimento. Questo valore determina la producibilità massima attesa dell’impianto che vado ad incentivare (se faccio un impianto di maggiore capacità, dovrò considerarne la quota parte).

Nel caso ci sia già un impianto presente, il fabbisogno è calcolato come la parte di energia prelevata da fonti esterne più la parte di energia prodotta dall’impianto e autoconsumata. Non va considerata la parte di energia prodotta e ceduta alla rete.

Dal fabbisogno, aggiunto il 5%, dimensioniamo il nostro impianto che avrà una certa potenza (Pmax). Da questa dobbiamo togliere la potenza già installata (Pinst) e quindi quella incentivabile è Pinc=Pmax-Pinst.

Questo è quanto sembra emergere dalla domanda 6.4 che non è scritta proprio bene. La riporto:

D. Come viene determinato il fabbisogno energetico della struttura produttiva nel caso in cui sia già presente un impianto fotovoltaico?
R. Nel calcolo del fabbisogno energetico della struttura produttiva dovrà essere considerato il saldo netto dell’energia autoprodotta dall’impianto fotovoltaico preesistente, dato dalla differenza tra il totale dell’energia autoprodotta e l’energia autoprodotta e non utilizzata. Con riferimento all’algoritmo di calcolo del fabbisogno energetico della struttura produttiva presente nell’Allegato 1 al “DM Transizione 5.0”, per energia elettrica effettivamente prelevata dalla rete di distribuzione si intende la somma dell’energia elettrica prelevata dalla rete di distribuzione e dell’energia elettrica autoprodotta e autoconsumata (vale a dire al netto dell’energia non autoconsumata e quindi immessa nella rete di distribuzione). Inoltre, la potenza massima installabile, determinata secondo i citati criteri, dovrà essere ridotta del valore della potenza degli impianti di autoproduzione preesistenti.

La frase “per energia elettrica effettivamente prelevata dalla rete di distribuzione si intende la somma dell’energia elettrica prelevata dalla rete di distribuzione e dell’energia elettrica autoprodotta e autoconsumata” non è propriamente bella.

Serve perché nel decreto hanno inserito nella formula di calcolo del fabbisogno il termine “energia prelevata dalla rete” ma quello non è il varo fabbisogno della struttura.

E’ importante calcolare il fabbisogno reale, perché l’energia prelevata dalla rete l’anno precedente è affetta dalle condizioni meteo e non può essere utilizzata come riferimento.

Se nel 2024 ho prodotto moltissimo e prelevato poco, farei un impianto sottodimensionato. Viceversa, se ho prodotto pochissimo e prelevato molto, farei un impianto sovradimensionato. Quindi devo installare una potenza, che sommata a quella preesistente, mi copra il fabbisogno annuale.

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Stefano Lissa

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