Utile saperlo

Interconnessione e incentivi 4.0

Written by Stefano Lissa

L’interconnessione è un punto fondamentale che deve essere presente per utilizzare gli incentivi 4.0.

Leggi e circolari

La richiesta è nella legge di bilancio 2017 al comma 11 e si applica a qualsiasi bene:

[il bene] è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Nella solita circolare 4/E del 2017, il concetto di interconnessione viene espanso:

  1. scambi informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) e/o esterni (es.: clienti, fornitori, partner nella progettazione e sviluppo collaborativo, altri siti di produzione, supply chain, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
  2. sia identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).

Va notato subito che quelli proposti sono tutti esempi, quindi non un elenco esaustivo.

Nel tempo è emerso come il concetto di interconnessione non sia ovvio quando si valutano beni come i software (cosa significa “identificare univocamente”?) o i beni del gruppo 2 per la sostenibilità e la qualità.

Si è poi aggiunta la confusione creata dai requisiti per i beni del gruppo 1, ai quali è richiesto di ricevere “istruzioni” (in senso molto lato) e, solo in caso di integrazione informativa, di inviare informazioni. In sostanza uno scambio bidirezionale.

Cosa significa interconnessione

Per capire quando un bene è interconnesso, ci serve una definizione tecnica di interconnessione.

Interconnessione significa “connessione tra due o più sistemi che rende possibile l’interazione”.

Nel caso degli incentivi 4.0, l’interconnessione riguarda lo scambio di informazioni digitali attraverso reti o bus o altre tecnologie che permettano di movimentare dati tra due o più sistemi e con l’utilizzo di protocolli “standard”.

Questo non significa il trasferimento di informazioni debba avvenire obbligatoriamente nelle due direzioni. Lo scambio, semmai, dovrà creare effetti utili ad una migliore gestione del sistema produttivo.

Per i beni del gruppo 1 esiste inoltre la deroga all’essere in grado di ricevere istruzioni (quando questo non sia tecnicamente rilevante), mantenendo però la necessità di fornire informazioni in uscita.

Per estensione si può ritenere che anche i beni degli altri gruppi non debbano obbligatoriamente ricevere dati in ingresso. Anzi sono proprio questi beni ad essere più spesso ingegnerizzati per produrre informazioni e non per consumarle.

Giriamo la frittata: non interconnesso

Tornando all’interconnessione possiamo chiederci cosa significa “sistema non interconnesso”.

Esempio: ho uno spettrometro per fare analisi a campione. Lo strumento con la sua console non è connesso a nulla. L’operatore che esegue una analisi avrà a disposizione un report. Lo potrà salvare in locale, eventualmente stampare, ma l’informazione rimarrà localizzata, poco disponibile e a rischio di essere perduta.

Il sistema è chiaramente isolato.

Nel momento in cui il dispositivo viene interconnesso alla rete aziendale, il report potrà essere salvato in un archivio remoto, nel cloud, o caricato nel gestionale direttamente dalla console. L’informazione viene trasferita, c’è scambio e può assumere nuove dimensioni di utilizzo.

Sono cose che possono sembrare naturali (tutti abbiamo smartphone e computer connessi), ma nel mondo OT è tutt’altro che la normalità. Ed è questo stato delle cose che gli incentivi vogliono cambiare.

Chiaramente, essere interconnesso alla rete senza uno scambio di dati che produca effetti a breve o lungo termine sarebbe inutile. Quindi il solo cavo di rete non basta e il test da fare è molto semplice: se taglio il cavo e non cambia nulla non c’è una reale interconnessione.

In conclusione

La definizione di interconnessione poteva essere data in modo migliore, concentrandosi sugli effetti e non sui metodi, sulla sostanza e non sulla forma.

Se la norma, come recita, serve “al fine di favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello Industria 4.0” è fondamentale che si esca dagli aspetti formali e si entri negli aspetti sostanziali dell’incentivo e dei vincoli che pone per accedervi.

Insomma, tagliate quel cavo e verificate se le cose smettono di funzionare.

Note

Quanto scritto sono opinioni personali scaturite da un percorso di studi in ingegneria delle telecomunicazioni e 20 anni di esperienza nelle tecnologie dell’informazione.

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Stefano Lissa

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