Incentivi 4.0

Incentivi industria 4.0 2020 (addio iperammortamento)

Con la nuova legge di bilancio per il 2020, l’iperammortamento per gli investimenti sul modello industria 4.0 è stato eliminato. Ma non sono stati eliminati gli incentivi, trasformati in credito di imposta. Vediamo gli elementi più importanti.

L’iperammortamento per i beni strumentali nuovi acquistati nel 2020, che era in vigore dal 2017, è stato tolto a favore di un nuovo modello di incentivo, ovvero il credito di imposta al 40% “spalmato” su 5 anni.

Non cambiano le categorie dei beni materiali incentivabili, per i quali si fa sempre riferimento alla legge di bilancio 2017, e non cambiano neppure i requisiti di interconnessione e di integrazione. Dal punto di vista tecnico, quindi, nulla di nuovo.

La perizia di un tecnico abilitata diventa obbligatoria per beni del valore uguale o superiore a 300.000 euro, ma non deve più essere una perizia giurata, basta una perizia semplice. Per i beni di valore inferire rimane la possibilità di un’autocertificazione, consigliata solo se se hanno chiari i requisiti richiesti dalla legge e si ha la capacità di produrre una analisi tecnica che li dimostri soddisfatti.

Anche per i beni immateriali (software) si passa al credito di imposta, questo al 15% ma in 3 anni. La novità impostante è l’indipendenza degli investimenti immateriali da quelli materiali e quindi chi decide di fare un aggiornamento ai sistemi informativi (sempre in nel limiti delle soluzioni previste dall’allegato B della legge di bilancio 2017) non deve come prima fare anche un investimenti industria 4.0 di beni materiali. E’ quindi il momento giusto di aggiornare i sistemi informativi!

Un po’ di burocrazia in più: è previsto che chi farà investimenti 4.0 per accedere ai relativi incentivi dovrà darne comunicazione al ministero che raccoglierà i dati per fini statistici. Invece più fastidioso l’obbligo di mettere in fattura i riferimenti alla norma per i beni che saranno incentivati da parte del cliente. Da un lato costringerà a fare delle fatture più chiare (così si vanno ad escludere d’ufficio le fatture che sono senza dicitura), dall’altro ci sarà questa incombenza che potrà portare ad errori di fatturazione. Sicuramente obbligherà a separare le fatture per la parte del bene incentivabile e quelle per componenti non incentivabili (ad esempio determinati accessori). Sarà quindi indispensabili aver chiara la norma e avvalersi della consulenza di un professionista.

Iperammortamento “bloccato” (dovremmo dire “obbligatorio”) per chi ha dato un acconto nel 2019 e completa l’investimento nel 2020: dovrà utilizzare gli incentivi della normativa precedente e non potrà utilizzare il credito di imposta (ammesso che gli sia più vantaggioso).

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Stefano Lissa

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