Incentivi 4.0

Iperammortamento e distributori automatici

E’ possibile usufruire dell’iperammortamento per chi acquista un distributore automatico? Con l’ultima circolare del MISE si chiarisce in particolare la tipologia di macchina nella quale afr rientrare il distributore automatico, ma ovviamente deve rispettare i 5+2 requisiti. Ragioniamoci un po’.

Un distributore automatico, secondo l’ultima circolare del MISE del 23 maggio è da considerarsi un bene strumentale di tipo “magazzino automatizzato interconnesso ai sistemi gestionali di fabbrica” (pagina 5 della circolare).

Ora che il ministero ha chiarito in modo ufficiale e quindi non ritrattabile la classificazione della vending machine e quindi la possibilità di iperammortizzarla, bisogna chiarire come questi distributori automatici possano soddisfare i requisiti minimi.

Per quanto riguarda il fatto che utilizzino dei sistemi a CPU, che rispettino le norme di sicurezza e che abbiano una interfaccia utente semplice da utilizzare, non si pongono dubbi. Sul fatto invece che possano ricevere istruzioni da sistema gestionale e siano integrati con il sistema logistico (requisiti numero 2 e 3) capiamo subito che devono essere macchine in qualche modo connesse.

Ce lo conferma anche la circolare con tanto di esempi: il distributore automatico deve ricevere istruzioni (come i prezzi) e ancora restituire informazioni come lo stato di funzionamento, il livello di prodotti e quindi la necessità di ricarica, consuntivi delle vendite.

Requisiti di interconnessione e integrazione

Si capisce subito che se il distributore non vi sta consegnando l’agognata brioche e per risolvere il problema dovete per forza chiamare il tecnico al telefono, quel distributore potrebbe non essere interconnesso. Ma questo tipo di interconnessione non è complicata da realizzare: il costruttore può agevolmente inserire un sistema di comunicazione ad esempio utilizzando SIM M2M e ricevere indicazioni sullo stato della macchina. Gli sarebbe di grande aiuto anche per pianificare la manutenzione ed il rifornimento delle stesse.

Questo è anche l’intento del piano impresa 4.0: spingere ad un ammodernamento delle macchine e in particolare della loro gestione.

Chiaramente questa attività, nel caso di distributori automatici, deve essere compresa nei servizi del fornitore, non è pensabile che ognuno per il proprio distributore automatico metta in piedi una architettura di interconnessione. Piuttosto sarà il fornitore stesso a mettere a disposizione del cliente degli strumenti che gli permettano di monitorare il proprio distributore e di ricevere eventuali allarmi che possono essere risolti in autonomia.

Per quanto riguarda la ricezione di informazioni, probabilmente ci vuole un po’ più di fantasia. Mentre alcune classi di prodotti (ad esempio le sigarette) potrebbero aver bisogno di un cambio di prezzo “al volo” e pilotato da remoto, il costo delle brioche o del caffè e spesso oggetto di specifici accordi contrattuali.

Quali istruzioni possiamo mandare? Ci serve un po’ di fantasia perché, anche se la macchina non ne ha bisogno, dobbiamo soddisfare comunque il requisito di legge.

La macchina ha internamente un minimo di intelligenza e sicuramente ha all’interno dei cicli programmati. Ad esempio quando iniziare a scaldare l’acqua nella caldaia o che temperatura tenere nel caso siano dei distributori refrigerati. Ancora, quando andare in standby per consumare meno o fare i cicli di pulizia.

Queste sono programmazioni che effettivamente potrebbero necessitare dei cambiamenti o perché si scopre che “si può fare meglio” o perché si rendono necesarie al cambio di stagione. Ad esempio in estate potrebbe essere utile cambiare la temperaura interna (abbassandola o alzandola).

Una predisposizione quindi a ricevere da remoto un nuovo programma di funzionamento fa rientrare perfettamente la macchina nel requisito 2.

Requisiti ulteriori

Per quanto riguarda i requisiti ulteriori, diagnostica remota, la si soddisfa direttamente con uno dei punti precedenti e per quanto riguarda la sensoristica, i distributori sicuramente hanno sensori per determinare il corretto funzionamento (termostati, misuratori di livello, eccetera) che possono agevolmente soddisfare il requisito.

Una volta che i requisiti sono soddisfatti, l’iperammortamento va a beneficio di chi acquisisce la macchina e quindi deve procurarsi la giusta documentazione (autocertificazione di interconnessione e integrazione o perizia giurata). Sicuramente non è nelle capacità tecniche del cliente fare una analisi tecnica di questo tipo, quindi sarà il fornitore a prendersi l’onere di realizzarla per i propri prodotti e fornirla come documentazione (assieme ad eventuali altre garanzie).

Deve essere chiaro che il controllo, se viene fatto, è diretto a chi ha in uso il distributore, non a chi lo costruisce o lo fornisce e quindi dovrà essere in grado di dimostrarne la corretta rispondenza ai requisiti di legge.

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Stefano Lissa

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